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venerdì 1 febbraio 2013

Bambino curato con la marijuana

USA - Il caso riguarda una famiglia dell'Oregon. Alex, un bambino di 11 anni, soffre di una rara malattia genetica, la "sclerosi tuberosa", conosciuta anche come "sindrome di Bourneville-Pringle", che causa la crescita di tumori non maligni in diversi organi del corpo. Praticamente questa sindrome causa al soggetto una "furia autodistruttiva" e, per diverse volte, sono stati proprio i genitori a salvare Alex mentre cercava di sbattere la testa contro il muro. Dopo svariati consulti medici e dopo avere provato qualsiasi trattamento convenzionale, hanno deciso di provare con la marijuana. Il tipo di cura ha sollevato molte polemiche, ma ad oggi sembra essere stata l'unica a dargli sollievo. I genitori di Alex dichiarano di avere provato diversi farmaci consigliati dallo psichiatra, ed anche lo sport: sono arrivati anche ad allestire una camera sensoriale nel garage sfruttando le tecniche di comunicazione, ma non hanno avuto nessun risultato in quanto Alex continuava con i comportamenti violenti. Vista l'inefficienza dei trattamenti, la madre ha deciso di provare quello alternativo e, dopo l'approvazione di un medico sull'uso del farmaco, il trattamento ha dato i suoi frutti con risultati sorprendenti. Il bambino è attualmente ospitato in una Casa famiglia, ma qui si rifiutano di somministrargli la marijuana così, i suoi genitori, sono costretti a portarlo fuori per tre volte a settimana. Ovviamente non mancano le critiche, ma Alex non è il primo paziente ad essere curato con la cannabis. Infatti, ci sono un totale di 52 ragazzini che lo Stato ha autorizzato a fare uso della droga leggera per tutelare la propria salute.
Per Alex, come per gli altri ragazzini, è l'unica cura che gli permette di vivere.

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